Seleziona una pagina

Nei film, le storie hanno sempre un sapore di magia anche quando tentano di essere aderenti alla realtà. E’ il pregio ed il difetto della settima arte. Nella vita le cose vanno in modo leggermente diverso. “C’era una volta” è il titolo di un film dove una popolana ingaggia una competizione con varie nobildonne. La sfida è lavare il maggior numero di piatti senza romperne nessuno. Chi vincerà avrà diritto a sposare il nobile Principe.

A Soverato, una donna, Beauty, ha pensato di lavorare per 400 euro al mese, così dicono i giornali, lavando piatti a tutto spiano in un ristorante. Lì il dignitario alla fine non ricompensa chiedendole la mano, ma abbattendo la sua mano addosso a lei che ha reclamato di essere pagata. Beauty In un istante ha perso la sua bellezza malgrado ne portasse il nome. Ci penserà la giustizia. Il mondo delle tutele si è improvvisamente svegliato. Il film ha un lieto fine. Quelle del cinema, sono fantasie a cui non dare credito. A Soverato si sta invece con i piedi per terra.